Per quelli che frequentano il Santuario e lo servono da più tempo, la nascita dell’Associazione è stata proprio come un parto, con le sue gioie e suoi dolori.
Per qualcun altro, ho sentito che è stato come quando ci si sveglia dal sonno, dopo aver fatto un bel sogno: si guarda la realtà ad occhi aperti, ma con una speranza in più, quella che il sogno ti ha dato.
Invece per me è stata come una doccia d’acqua fredda, un gavettone direbbero i nostri giovani. Un brusco risveglio davanti alle incombenze che il servizio di presidente in una associazione richiede. Pur non avendo mai nascosto a nessuno i miei limiti, che sono molti, ma soprattutto pur ululando per la fatica che mi costano gli adempimenti formali e la burocrazia, ho accettato questo incarico anche come uno stimolo a crescere ed a lasciarmi un po’ “addomesticare formalmente”, superando l’irritazione che a volte mi creano i rapporti istituzionali.
Ho voluto parlarvi un po’ di me, offrendo un po’ di confidenza a chi non mi conosce, perché chi invece mi conosce sa che poi, a lungo andare, di confidenza me ne prendo anche troppa!
E l’ho fatto perché credo giusto che il presidente di una associazione di promozione sociale sia nelle condizioni di vivere bene entrambe le situazioni, quella istituzionale e quella confidenziale.
Per fare questo il presidente ha bisogno di tutti, e sarà tanto migliore quanto chi lo circonda lo aiuterà ad esserlo.
Ecco perché mano nella mano! Non solo una bella immagine, un bel sogno…
Vorrei che fosse la realtà che proviamo a vivere, dentro e fuori dall’Associazione, dentro e fuori dal Santuario.
Mano nella mano, due corpi e un’anima, che condividono la stessa passione per accogliere bene chi sale la montagna ed arriva affaticato alla sua meta.
Capaci di capire bene i bisogni delle persone del territorio, di questo tempo… e di servirli.
Il presidente dell’Associazione,
Claudio Gamberi
Tratto dal Bollettino Informativo n°1 – Luglio 2016 dell’associazione Amici del Santuario di Madonna dell’Acero